Prima il dovere
02/06/2020
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Sapeva dal giorno in cui aveva accettato quella seconda pelle, che sarebbe stata sia la sua redenzione sia la sua morte.
Dal giorno in cui aveva indossato la tuta cibernetica che ora lo rendeva più macchina che uomo, sapeva che li avrebbe abbattuti tutti. Ogni dirigente delle MegaCorporazioni, ogni assassino, ogni strumento nell’egemonia di questo mondo distrutto e andato in frantumi. Anche se ogni pezzo di tessuto si sarebbe mangiato ogni volta un piccolo pezzo della sua anima, sapeva che il sacrificio di sé sarebbe stato ciò che alla fine avrebbe liberato di nuovo l’umanità.
E un giorno lo vide. Il bagliore nell’oscurità, la brace tremolante che aveva riposato così a lungo stava finalmente prendendo fuoco. Non era più l’unico a fronteggiare quella tirannia distopica; ed era un grido di battaglia per la rivoluzione che da tempo doveva arrivare.
Purtroppo, il suo slancio verso l’alto, il raggiungimento del suo obiettivo, sarebbe stato anche la sua fine. Con solo pochi brandelli di umanità rimasti, la minima scintilla della sua essenza per adempiere alla sua missione, la sentiva ancora; l’ombra persistente, l’ultima tappa di questo lungo viaggio. Un destino che avrebbe affrontato a testa alta, indipendentemente dalla forma in cui era entrato.
Non si sarebbe mai
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