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URBE FEROX – Simone Volponi

22/11/2020
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La musica dei Motörhead si fa narrazione e diventa un dispotico cyberpunk intriso di sangue e violenza. Questo è Urbe Ferox, nuovo romanzo di Simone Volponi ambientato nella Roma post-apocalittica di un futuro abbastanza prossimo, dove ogni depravazione ed ogni tipo di violenza sono stati sdoganati in nome del business. Con uno stile estremo e granguignolesco, incrociando gli scenari à la Mad Max e iperboli dal sapore d’annunziano, Volponi ci porta in un inferno a cielo aperto dove le parti del corpo sono merce da vendere e comprare e dove le deformità bioniche si sono sostituite ai corpi umani. Dilaga la droga Overkill ed il Colosseo è stato riaperto ai combattimenti all’ultimo sangue tra mostri umani di ogni genere, mentre ad occupare il Soglio Pontificio c’è un droide transessuale che vomita bestemmie ed urla al mondo l’inesistenza di Dio. Nel flusso torrenziale e bollente della storia, dove le vite umane vengono strappate a decina quasi ad ogni pagina, la musica della band di Lemmy (che appare nel finale) esplode tra le righe di ogni scena, dando consistenza ai personaggi che si muovono sullo sfondo di questo incubo futuristico: la prostituta di lusso Marzia, la spietata assassina “a programma” Sybil ed il lottatore
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LA FABBRICA DEI MALATI – Marcello Pamio

13/11/2020
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Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 2016 e poi in seconda edizione nel 2019, è una sintetica ma ben documentata indagine giornalistica su quello che l’autore definisce “il mercato della malattia”, ovvero l’imponente medicalizzazione della società ed i mostruosi interessi che le gravitano intorno. In un viaggio spesso allucinante, ma fatto di documenti ufficiali, bilanci e statistiche, Pamio ci illustra come l’immenso apparato sanitario-farmaceutico lavori costantemente per procurarsi la sua essenziale materia prima: i malati. Attraverso campagne aggressive di marketing entriamo nel mondo del “disease mongering” ovvero la trasformazione subdola e costante di normali esperienze di vita in patologie da curare. Vediamo scorrere davanti a noi dozzine di pratiche scorrette e spesso pericolose che hanno il solo scopo di vendere quello che è stato prodotto, talvolta senza neanche essere stato progettato per curare una malattia esistente, ma solo perché un determinato investimento in un brevetto o in una ricerca deve comunque essere ripagato. Grazie ad una capillare rete di conflitti di interesse “Big Pharma” (il cartello informale delle 10 principali case farmaceutiche mondiali) detta o suggerisce le condizioni della salute in molti paesi sulla base delle esigenze dei propri bilanci, in cui ogni anno vengono accantonate cifre iperboliche per pagare i
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AIDS, IL VIRUS INVENTATO – Peter Duesberg

02/11/2020
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In questo 2020 rileggersi questo libro (pubblicato per la prima volta nella seconda metà degli anni Novanta) diventa un esercizio illuminante ed al contempo getta una luce sinistra su molti degli avvenimenti che stiamo vivendo o a cui assistiamo semplicemente come spettatori. Peter Duesberg, professore di Citologia e Biologia Molecolare all’università dei Berkeley (California), nonché uno dei pionieri del campo dei retrovirus (famiglia a cui appartiene l’HIV) ed il primo studioso ad isolare un gene del cancro, scrisse questo libro per contestare in maniera netta l’ipotesi che l’Aids fosse causato da un virus e men che mai dall’HIV, virus assolutamente inerte ed incapace di ingenerare qualsiasi patologia nel corpo ospite. Sostiene, inoltre che l’Aids non esiste neanche come malattia “autonoma” ma si tratta di un arbitraria inclusione sotto lo stesso cappello (il virus) di decine di patologie diverse con cause diverse, decorsi diversi e che colpiscono diverse categorie di persone. E che i farmaci usati per “curare” la malattia non hanno fatto altro che aggravare l’immunodepressione già presente per altre cause, accusando senza mezzi termini l’AZT (azidotimidina) di aver causato una vera a propria strage di persone che avrebbero potuto curarsi benissimo in altri modi. Per spiegare come sia stato possibile, Duesberg ci fa
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AMLETO – William Shakespeare

24/10/2020
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IL PRINCIPE DEI COMPLOTTISTI In questi giorni in cui la parola “complottista” (e di conseguenza anche il suo contrario “anti-complottista” oppure “ufficialista”) ha assunto una valenza politica molto ampia, varrebbe la pena rileggere questo capolavoro di William Shakespeare, che probabilmente risponde a molte domande e ne pone alcune di fondamentali per la comprensione del mondo che ci circonda. Amleto, infatti è il vero Principe (in tutti i sensi) dei complottisti. Egli infatti cerca la Verità con la V maiuscola, non crede dal primo momento alla “versione ufficiale”, ovvero che il padre sia morto per il morso di un serpente velenoso. Nutre disprezzo nei confronti del conformismo dilagante che accetta senza fiatare quella che lui assume essere una gigantesca menzogna, avvalorata dalle repentine nozze della madre con il fratello del defunto genitore, che così diventa Re Claudio. La sua prova è la testimonianza di un fantasma (quello del padre) che gli rivela che si è trattato di un grande e terribile inganno e gli chiede di vendicarlo. A nulla servono gli ammonimenti di Orazio (la razionalità, la scienza, la filosofia) che lo avverte che la visione del fantasma potrebbe essere uno scherzo della Natura, un’allucinazione o chissà cos’altro. Amleto, nella sua convinzione granitica che intorno a sé
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UBIK – Philip K. Dick

24/10/2020
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A febbraio 2020 si sono visti diversi articoli e servizi TV sulla vicenda di una madre coreana che in un esperimento di realtà virtuale ha avuto la sensazione di parlare di nuovo con la figlia defunta. Strano (ma in fondo, neanche tanto) che in tutti questi servizi non sia mai stato citato il capolavoro di Philip K. Dick Ubik (1969) che parla esattamente di questo. In un futuro imprecisato, ma non molto lontano, le persone prossime alla morte vengono portate in giganteschi “Moratorium” dove, grazie a complesse apparecchiature, vengono tenute in uno stato di “Semi-Vita”, in cui possono continuare a comunicare telepaticamente con i propri cari. Ma il romanzo di Dick andava avanti e ci raccontava anche quali erano le implicazioni di tutto ciò… perché in un mondo dove non si distinguono più i vivi dai morti, com’è possibile conoscere il Vero dal Falso? E come facciamo a sapere da quale parte dello specchio ci troviamo realmente?
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